Il Passante meno inquinante

ECOISTITUTO del VENETO e FORUM DELL’ARIA chiede alla CAV s.p.a. di attivare il "corridoio a emissioni ridotte" sul tratto autostradale dell'A4, lungo 32,3 km, cosiddetto passante di Mestre

Mobilità sostenibile? Vengono in mente le piste ciclabili nei boschi, gli autobus ecologici, i treni veloci e comodi, i parcheggi gratuiti e, ultimamente, i monopattini elettrici. Nulla di tutto questo, più semplicemente, alzare il piede dall’acceleratore dell’automobile. Sull’autostrada del Brennero, andare meno veloci conviene a tutti. Dal 2016 sull’A22 è attiva la gestione dinamica del traffico che massimizza il beneficio ambientale riducendo l’inquinamento atmosferico e acustico.

La Commissione Europea ha approvato, nell’ambito del Programma LIFE, la proposta di accesso al co-finanziamento per il progetto “Brenner Lower Emissions Corridor - BrennerLEC”.

Al progetto partecipano, Autostrada del Brennero in qualità di coordinatore, le Agenzie per la Protezione dell’Ambiente delle Provincie di Trento e Bolzano, l’Università di Trento, NOI TechPark Südtirol / Alto Adige e CISMA srl. A marzo 2018 si è conclusa la prima fase di test del progetto con evidenti risultati. In particolare, il biossido di azoto (NO2), è stata registrata una diminuzione delle concentrazioni a bordo autostrada pari al 10% a fronte di una riduzione reale della velocità delle autovetture pari a 15 km/h. Per quanto riguarda la gestione del traffico intenso, è stato confermato il fatto che, riducendo la velocità è possibile ridurre gli incolonnamenti diminuendo il tempo di percorrenza e incrementando la capacità autostradale di circa l’8%.

Pur non potendo stabilire a priori quale sarà la “velocità ideale” da utilizzare nella gestione dinamica della velocità, in caso di situazioni di inquinamento atmosferico si può ipotizzare una velocità di riferimento di 100 km/h. Una riduzione di 30 km/h su tratti limitati di autostrada (nel progetto sperimentale si tratta di circa 10 km tra Egna e San Michele) e per un periodo limitato di tempo, in cui una parte dei veicoli ha un tempo di percorrenza maggiorato. Nel caso specifico del progetto BrennerLEC la riduzione della velocità da 130 km/h a 100 km/h, ad esempio sul tratto di circa 10 km tra Egna e San Michele, comporta un tempo di percorrenza maggiorato di 83 secondi in più. Uno “svantaggio” personale di pochi secondi che offre un contributo concreto al benessere collettivo. Passando da una velocità di 130 km/h ad una di 110 km/h, un’autovettura diesel EURO 5 emette in media il 30% in meno di ossidi di azoto ed il 16% in meno di CO2, consentendo al tempo stesso un significativo risparmio di carburante. Quindi meno emissioni di inquinanti atmosferici, minori consumi di carburante, meno rumore, maggiore sicurezza stradale.

La stessa misura di riduzione della velocità massima sulle autostrade a 100 km/h è stata adottata anche in Olanda su proposta del partito di centro destra VVD (Volkspartij voor Vrijheid en Democratie).

La riduzione dei limiti di velocità in autostrada rientra anche tra le misure proposte dagli Enti Locali partecipanti al Gruppo Tecnico per la revisione della Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (Documento preliminare - Deliberazione della Giunta Regionale n. 788 del 07 maggio 2012)

Settore: Trasporto pubblico e privato - Accordi con autostrade (limiti di velocità, opere per la mitigazione dell’impatto, ecc.)”

Il FORUM DELL’ARIA ed ECOISTITUTO DEL VENETO chiedono alla CAV s.p.a. di applicare gli stessi metodi del "corridoio a emissioni ridotte" sul tratto autostradale dell'A4, lungo 32,3 km, cosiddetto passante di Mestre.

Così dichiara CAV nella sua Carta dei Servizi: “La Carta dei Servizi evidenzia anche il supporto tecnologico con il quale quotidianamente operiamo per migliorare ed accrescere la sicurezza dei viaggiatori, cercando di sviluppare un contesto eco-sostenibile attorno al nastro autostradale che può e deve fare la differenza in termini di qualità e sostenibilità per una gestione più green.”

Nel 2003, i comitati "No al Passante” iniziarono ad informare i cittadini e i sindaci sui rischi ambientali (inquinamento atmosferico, acustico, idrico, consumo di suolo), sociali ed economici derivanti dalla realizzazione dell’opera e a promuovere manifestazioni di dissenso al fine di discutere sull’implementazione di un progetto alternativo (tunnel), non ottenendo risposte o comunque scarsa collaborazione. I comitati “NO al Passante” presentarono anche ricorsi alla Commissione Europea in merito alla violazione della normativa comunitaria riguardo alla Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.).