Hack possibile salese

Venerdì 3 maggio, in un incontro pubblico promosso insieme col Forum dell'Aria, abbiamo presentato il resoconto, anche numerico, dei primi quattro mesi di monitoraggio della nostra 'Margherita Hack', la centralina che misura il particolato fine.
Ma che aria tira a S. Maria di Sala? I dati lasciano poco spazio alle interpretazioni: l'aria che i salesi respirano (mediamente) 20.000 volte al giorno è fra le più inquinate d'Italia.


I 120 giorni presi in esame per l'elaborazione statistica presentata sono quelli dei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile. Per 51 giorni sono stati superati i limiti di media giornaliera previsti dalla normativa per le PM 10. La legislazione italiana prevede che il superamento del limite possa verificarsi per massimo 35 giorni all'anno e noi lo abbiamo ampiamente superato già nei primi quattro mesi. Da qui a fine anno non è difficile stimare altri 30-40 sforamenti, una proiezione che ci porterebbe sul poco invidiabile podio dei più inquinati d'Italia. Per il 42,5% dei giorni monitorati l'aria è stata di qualità scadente o pessima (in 22 giorni, addirittura, con valori superiori al doppio dei limiti di legge). Ma non esiste solo la legge italiana come riferimento, usando i limiti stabiliti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) possiamo affermare che solo in 22 giorni (18,33%) l'aria era classificabile come 'buona', nei restanti 98 per l'OMS la qualità dell'aria ha messo in pericolo la salute dei cittadini. Ancora più allarmanti i dati del PM 2.5, che nel 55% dei casi sono stati superiori alla media giornaliera di 25 microgrammi per metro cubo. Nonostante pioggia e vento, solo il 72esimo giorno dell'anno si è registrato un valore medio entro i limiti OMS.
Per questo è importante che il nostro Comune aderisca volontariamente all' Accordo di Bacino Padano, accordo di cui fanno già parte gli agglomerati urbani, i comuni sopra i 30.000 abitanti e altri che hanno aderito volontariamente per poter meglio tutelare la salute dei cittadini.
Vi starete chiedendo: e i dati Arpav del monitoraggio 2018? Non erano 'buoni' quelli del primo monitoraggio parziale? I dati del monitoraggio fatto fra aprile e maggio 2018, con una stazione mobile fra via Roma e via Cavin di Sala, erano abbastanza buoni, come sono buoni quelli di Margherita da aprile a questa parte. Il secondo monitoraggio Arpav, nello stesso luogo, fra ottobre e novembre è stato meno positivo.
Significativo il rapporto pubblicato il 19 aprile scorso: nei 98 giorni monitorati nel 2018, gli sforamenti sono stati 12 contro i 7 della centralina di via Tagliamento (la quinta più inquinata d'Italia) e i 2 di quella del Parco Bissuola che sarebbe anche il riferimento di background per il nostro territorio. La media ponderata fra i due monitoraggi dei valori di PM 10 è di, rispettivamente, 35 microgrammi per metro cubo a S. Maria di Sala, 31 in via Tagliamento e 26 al Parco Bissuola. Oltre a registrare valori superiori per il Benzene e il doppio del Parco Bissuola per quanto riguarda il Benzo(a)pirene, un idrocarburo policiclico aromatico cancerogeno.
Ricordiamo che non esiste solo il particolato fine, ci sono altre sostanze nell'aria che sono pericolose per la salute: Ozono, biossido di zolfo, biossido di azoto e altri ossidi di azoto. Insieme ai PM sono particolarmente impattanti soprattutto per i soggetti vulnerabili, in primis bambini e anziani. Causano mal di testa, ansia, problemi al sistema nervoso centrale, irritazione a occhi, naso e gola, problemi al sistema respiratorio con irritazioni, infiammazioni e infezioni. Asma e riduzione della funzione polmonare, pneumopatia cronica ostruttiva, cancro ai polmoni. Malattie cardiovascolari, problemi al fegato, milza, sangue e al sistema riproduttivo.
Problemi non banali, che fare?

Col Forum dell'Aria stiamo promuovendo un appello ai candidati alle elezioni europee per chiedere politiche comunitarie coerenti con gli obiettivi dell'Agenda ONU, fra i quali il diritto a respirare aria pulita! A livello nazionale come a quello regionale e metropolitano la richiesta di superare le logiche emergenziali (cioè quella di aspettare le emergenze prima di agire) e invertire rotta, onorando e implementando gli impegni firmati alla COP 21 di Parigi.
Tanto potrebbe fare anche il nostro Comune, se solo finanziasse con più di zero euro ben sette azioni previste dal PAES e non ne avesse rinviate 13 fra le quali, per esempio, il Punto Verde: un incentivo alla sostenibilità ambientale, il turismo rurale e il riconoscimento di attività virtuose col marchio 'punto verde'. E' quanto mai necessaria un'opera di forestazione urbana, che come Possibile Salese sosteniamo con forza (vogliamo un bosco!), educare e formare tutti i cittadini alla politica delle 5 erre (come Riduzione, Riuso, Riciclo, Raccolta, Recupero) altrimenti la mozione Plastic Free sarà solo una foglia di fico. Insomma, c'è tanto da fare, lo dice Papa Francesco, lo dice Greta Thunberg, lo dice la comunità scientifica, ce lo dicono anche i dati di Margherita, è tempo di azioni concrete, non esiste un Pianeta B, è il momento di farsi avanti e lottare. Unitevi a noi.

 

Stefano Artusi

POSSIBILE salese